La gestione clinica in presenza di DSA: occuparsi del donatore e preoccuparsi del ricevente

Un recentissimo articolo uscito su "Transplantation and Cellular Therapy" fornisce delle raccomandazioni di consensus sulla gestione in caso di anticorpi anti-HLA donatore-specifici (DSA) prima del trapianto. 

E´ noto ormai da svariati anni che la presenza di anticorpi anti-HLA donatore-specifici (DSA) nel siero del ricevente si associa ad un aumento del rischio di graft failure, NRM e mortalita´ dopo trapianto da donatore HLA-mismatch. Per tale motivo e´ in uso presso molti centri la desensibilizzazione del ricevente in caso di DSA elevati oppure, laddove possibile, un cambio di donatore. Per armonizzare le diverse esperienze dei centri ed inquadrare i livelli delle evidenze disponibili, questo documento di consensus [1] vuole fornire una lista di raccomandazioni da adottare in caso di DSA.   

Attraverso una ricerca bibliografica secondo criteri precedentemente pubblicati [2], il panel di esperti ha individuato 83 articoli pubblicati tra il 2009 ed il 2023, dai quali sono poi state enunciate le raccomandazioni, insieme ai relativi livelli di evidenza. I temi trattati riguardano sia la parte clinica che quella di laboratorio, tenendo conto tuttavia delle differenze esistenti sia in termini di tecniche di laboratorio che di protocolli clinici di desensibilizzazioni tra i vari centri. 

Il presente documento rappresenta un utile elenco di raccomandazioni in un ambito in costante evoluzione, specialmente alla luce dell´incremento dei trapianti da donatore parzialmente compatibile che si osserva in questi ultimi anni. Da tenere tra i preferiti.