Anticorpi bispecifici e Gestione della CRS: Il Ruolo degli Infermieri

Un'analisi delle considerazioni infermieristiche per la gestione della sindrome da rilascio di citochine (CRS) nei pazienti con mieloma multiplo recidivante/refrattario trattati con teclistamab, basata sullo studio MajesTEC-1.

Catamero D., et al. Nursing Considerations for Cytokine Release Syndrome in Relapsed/Refractory Multiple Myeloma: Experience with Teclistamab from the MajesTEC-1 Study. Semin Oncol Nurs. 2024 Jun;40(3):151621. doi: 10.1016/j.soncn.2024.151621. Epub 2024 Apr 9.

L'articolo esamina il ruolo cruciale degli infermieri nella gestione della CRS, una risposta infiammatoria sistemica potenzialmente letale, nei pazienti con mieloma multiplo recidivante/refrattario (RRMM) trattati con Teclistamab. Lo studio MajesTEC-1, un trial di fase 1/2, ha coinvolto pazienti pesantemente pretrattati con RRMM, monitorando attentamente i segni precoci di CRS per mitigare il rischio di eventi avversi gravi. Questo articolo fornisce importanti linee guida pratiche per gli infermieri riguardo alla diagnosi, al monitoraggio e alla gestione della CRS nei pazienti che ricevono anticorpi bispecifici, in particolar modo Teclistamab, basate sull'esperienza dello studio clinico MajesTEC-1 e sulla pratica infermieristica in real life.

Nel trial MajesTEC-1, il 72% dei pazienti trattati con Teclistamab ha sperimentato CRS, la maggior parte dei quali di grado basso. Tutti i casi si sono risolti senza portare alla sospensione del trattamento. I risultati hanno mostrato un tasso di risposta globale (ORR) del 63% e una risposta completa o migliore nel 46% dei pazienti. La durata mediana della risposta (DOR) è stata di 22 mesi, con una sopravvivenza libera da progressione (PFS) mediana di 11 mesi e una sopravvivenza globale (OS) mediana di 22 mesi. Le misure di supporto per la CRS includevano tocilizumab, terapia endovenosa, ossigenoterapia a basso flusso e steroidi. L'uso di tocilizumab ha ridotto la ricorrenza della CRS senza influenzare la risposta al trattamento. In parallelo, è stata condotta una survey rivolta agli infermieri, che dimostra che c’è concordanza tra quanto consigliato nelle linee guida per la gestione della CRS e quanto eseguono realmente gli infermieri nella real life.

L'articolo sottolinea che la capacità degli infermieri di intervenire rapidamente e di fornire cure di supporto adeguate fa la differenza in termini di outcomes  nei confronti dei pazienti trattati con anticorpi bisecifici. È, quindi fondamentale, che gli infermieri siamo in grado di riconoscere rapidamente i segni e i sintomi della CRS, come febbre, ipotensione e ipossia, e rispondere con trattamenti di supporto tempestivi. Le loro responsabilità includono: Monitoraggio continuo, Gestione delle reazioni, Educazione al paziente, Collaborazione multidisciplinare.

La formazione continua e l'educazione dei pazienti sono essenziali per garantire una gestione efficace della CRS. Inoltre, la collaborazione tra infermieri, pazienti e medici è fondamentale per il riconoscimento precoce dei sintomi e l'intervento tempestivo, prevenendo il peggioramento delle condizioni e garantendo la sicurezza del paziente. Sarebbe interessante vedere studi futuri che esplorino strategie di gestione personalizzate basate sulle caratteristiche individuali dei pazienti. L'articolo fornisca una guida pratica preziosa per gli infermieri, ma sottolinea anche l'importanza di un approccio multidisciplinare e della formazione continua per migliorare ulteriormente la gestione della CRS.

  • A cura di
    Chiara Cannici, AOU SS Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria, CIC 825 - in collaborazione con Giovanni Formiconi, Fondazione IRCCS INT Milano
  • Pubblicato
    22 Novembre 2024